Argomento molto conosciuto e trattato nell’ultimo periodo è sicuramente quello del cappotto termico. Noi che lo installiamo e che abbiamo fatto della sostenibilità ambientale la nostra mission, possiamo darvi qualche informazione o consiglio in più sull’argomento.
Come impresa abbiamo fatto una scelta ben precisa, quella di non tuffarci nel calderone burocratico delle ristrutturazioni condominiali con bonus ma di fornire aiuto e supporto ai clienti privati che decidono di dare valore alla propria abitazione provvedendo all’efficientamento energetico.
Naturalmente, la prima cosa da fare per ottimizzare i consumi degli edifici è conoscerne le prestazioni.
Una volta individuate, attraverso un’attenta analisi tecnica, tutte le criticità, si procede alla realizzazione di tutti quegli interventi per il miglioramento del comfort abitativo e per la riduzione dei consumi.
In base alla tipologia di abitazione, alla sua struttura e alla collocazione, le opere eseguibili sono:
- realizzazione del cappotto termico esterno o interno;
- isolamento termico del tetto;
- sostituzione degli infissi;
- efficientamento dell’impianto termico o installazione di un impianto solare;
- tetto fotovoltaico con accumulatore energetico;
- impianti di domotica residenziale.
Tutti interventi che consentiranno di risparmiare il più possibile e di aumentare la classe energetica della casa.

Che cos’è il cappotto termico?
In ogni edificio sono presenti le cosiddette superfici disperdenti, che consentono la dispersione del calore interno verso l’esterno.
Ne esistono due tipologie:
- verticali, come muri perimetrali e finestre;
- orizzontali, come solai di copertura e di interpiano.
L’isolamento termico, in questi casi, viene realizzato tramite l’aggiunta di uno specifico materiale termoisolante alla stratigrafia della muratura. Quest’ultimo può essere applicato esternamente (sistema a cappotto), internamente all’abitazione o nell’intercapedine mediante insufflaggio nella muratura.
A differenza di come si possa pensare, queste soluzioni sono applicabili anche a costruzioni non nuove.
Se frequenti il nostro blog, saprai che in Casa Fm sono state applicate anche ad abitazioni risalenti agli anni ‘70. Siamo, infatti, riusciti a coibentare totalmente gli interni, garantendo una temperatura costante anche in inverno, senza l’uso eccessivo dell’impianto di riscaldamento.
E’ fortemente indicato per le nuove costruzioni, realizzare un involucro direttamente con materiali isolanti, come ad esempio le murature monostrato in calcestruzzo aerato autoclavato (che a noi piace utilizzare anche per le tramezzature interne per il loro alto potere isolante) ad alte prestazioni termiche.
Il cappotto termico è sicuramente il metodo più utilizzato negli interventi di recupero anche se non sempre realizzabile all’esterno, a causa di restrizioni in regime vincolistico, impossibilità di natura tecnica o il “semplice” mancato accordo in assemblea condominiale.
Come fare per assicurarsi un giusto grado di isolamento?
Semplice…ci pensiamo noi!
Si comincia con una valutazione dello stato interno delle pareti, con particolare attenzione alla presenza o meno di umidità di risalita, muffa, efflorescenze o ponti termici, proseguendo con lo studio della soluzione più adatta.
L’aspetto valutativo iniziale è, senza dubbio, il più importante per evitare che subentri una delle più frequenti criticità: la condensa interstiziale.
Si forma all’interno degli elementi isolanti, dove il vapore acqueo si condensa e l’acqua rimane “intrappolata” all’interno dei muri perimetrali.
Per questo, l’isolamento, deve essere “permeabile al vapore” e sulla superficie del materiale isolante, posta verso l’interno del locale, verrà inserito un freno o una barriera.

Materiali utilizzati per realizzare il cappotto termico
L’isolamento dall’interno può essere realizzato con:
Pannelli isolanti preaccoppiati: lastre di cartongesso rivestite ed accoppiate ad un pannello isolante ed incollati ad un supporto, che conferisce un’elevata resistenza meccanica. Queste possono includere già il freno o la barriera al vapore. Lo spessore finale che si ottiene è compreso tra i 50 mm e i 120 mm, a seconda del materiale isolante utilizzato.
Proprio in questi giorni stiamo utilizzando Stiferite per la coibentazione di un appartamento mansardato in modo da proteggerlo dalle escursioni termiche e assicurare un migliore comfort abitativo.
Sistema con intelaiatura: soluzione consigliata per situazioni che presentano muri a falso quadro o non perfettamente a piombo. Prevede un telaio con guide metalliche su cui vengono fissate lastre di cartongesso a copertura e il rivestimento prescelto (generalmente lana di roccia). Presenta uno spessore finale considerevole, di anche 90mm per soluzioni con l’isolante a doppio strato.
Isolamento interno a controparete: consiste nel posizionare un pannello isolante contro una parete verticale, provvedendo, poi alla sua protezione tramite controparete (tavelloni in laterizio, pannelli in gesso o in calcestruzzo cellulare).
L’isolante, semirigido o in pannelli, viene fissato meccanicamente o incollato, previo controllo della presenza di freno al vapore sul lato interno. Lo spessore è generalmente pari a circa 5 – 7 cm e, anche in questo caso, non è trascurabile se si è in spazi contenuti.
Criticità
Due sono le maggiori criticità di questi sistemi.
La diminuzione di metratura nell’ambiente di installazione e la possibilità di incorrere a variazioni di temperatura e al fenomeno del gelo-disgelo portando alla possibile formazione di ponti termici, a causa della non protezione della parete esterna.
Una buona valutazione iniziale è senza dubbio il punto di partenza per ottenere il massimo della performance in tema di risparmio energetico.

Costi per un isolamento a cappotto
Veniamo al punto di maggiore rilevanza ossia il prezzo.
Il bonus 110 ci ha abituati a pensare a grandi numeri, quando si parla di cappotto termico.
Possiamo assicurarvi che non è proprio così: esistono tante soluzioni adatte ad ogni esigenza.
Ovvio che, più il materiale ha un livello qualitativo alto, più sarà alto il costo.
Si parte dai pannelli sintetici, come il polistirene o il poliuretano, con prezzi che si aggirano tra gli 8 e i 25 euro, passando poi ai pannelli in fibra di legno, vetro, sughero o lana di roccia che hanno un prezzo compreso tra i 30 e i 50 al euro/mq.
Quando si parla, invece, di nanotecnologie con pannelli a basso spessore e alto rendimento si può arrivare fino ai 300 euro/mq.
Sappiamo che l’argomento è vasto e, soprattutto, che le scelte sono molto soggettive ma ciò che possiamo assicurarvi è che dalla nostra esperienza un buon isolamento interno permette un reale vantaggio sia per quanto riguarda la riduzione dei consumi, e quindi dei costi familiari, ma anche e soprattutto in termini di tutela dell’ambiente e riduzione degli sprechi.